LE PIANTE VELENOSE
di ALBERTO MAJRANI
Si sente spesso dire che quando una cosa è naturale non può far male, anzi che è senz'altro buona e fa bene... ma sarà vero? Mica tanto: infatti, la maggior parte dei veleni conosciuti si ricava dal mondo naturale, dagli animali e in particolar modo dalle piante. Si può senz'altro dire che sui diversi milioni di specie vegetali viventi sul nostro pianeta, solo poche migliaia sono commestibili per l'uomo, mentre le altre sono indigeste o decisamente tossiche. Se non fosse così, si potrebbero mangiare le foglie degli alberi, o l'erba dei prati, e risolvere facilmente il problema della fame nel mondo, almeno fino a quando la crescita della popolazione umana non porterebbe alla completa distruzione delle risorse alimentari. Già, ma perché molte piante sono velenose? A differenza degli animali, i vegetali non possono scappare: non volendo essere mangiati, cercano di difendersi come possono, per cui producono sistemi di difesa meccanici, come spine, gusci, cortecce dure e resistenti, oppure chimici, come le sostanze tossiche. Spesso l'unica parte commestibile di una pianta è il frutto, perché in questo modo il vegetale si garantisce il futuro della propria specie: l'animale mangia il frutto per intero per poi espellerne i semi duri e indigesti, contribuendo così a diffondere la specie su di un'area più vasta. Attenzione, però, questo non vuol dire che tutti i frutti siano commestibili! Quello che per un dato animale può essere tranquillamente mangiato, può essere estremamente velenoso per un altro animale, come pure per l'uomo. Bisogna poi stare molto attenti, prima di ingerire qualcosa, a non commettere tragici errori: piante di aspetto simili ma di specie diverse possono avere effetti completamente opposti; tanto per fare un esempio, è capitato che dei bambini si siano gravemente avvelenati confondendo le pericolosissime bacche nere dell'edera con i gustosi mirtilli! Quindi, bisogna avere l'assoluta certezza nell'identificare una pianta prima di mettere qualcosa in bocca; ed occhio a quel che combinano ifratellini o i loro amichetti! L'insidia può nascondersi ovunque, anche nel giardino o nell'orto di casa, e persino negli appartamenti di città. Per esempio, tutta la pianta della patata è velenosa, ad esclusione dei tuberi: ed anch'essi, prima di essere consumati, devono essere sbucciati e cotti; comuni piante ornamentali, come la digitale, l'oleandro, il mughetto, possono essere mortali. Sono noti casi di persone che sono rimaste avvelenate solo per avere inavvertitamente bevuto l'acqua in cui erano stati immersi certi fiori.
Per quanto riguarda i semi, è molto raro che essi siano commestibili, proprio perché le piante vogliono evitare che qualcuno elimini i loro "figli". E' vero che noi mangiamo i fagioli, il riso o la farina di grano, però possiamo farlo solo dopo averli sottoposti a cottura: l'alta temperatura può in taluni casi distruggere le sostanze tossiche. Diverso è il caso di noci e nocciole, che sono commestibili, anche se pesanti da digerire in dosi massicce; in questo caso, oltre a proteggersi con un guscio durissimo, la pianta si affida ad animali come gli scoiattoli, che hanno l'abitudine di seppellire una parte dei semi per l'inverno: qualcuno di essi verrà dimenticato e potrà germogliare indisturbato sottoterra.
Finora abbiamo parlato dei pericoli maggiori, rappresentati dall'ingestione di parti di piante, ma in molti casi bisogna evitare anche il semplice contatto con le mani: tutti abbiamo sperimentato le sgradevoli sensazioni di un "incontro" con le ortiche, ma sono molti i vegetali che possono provocare gravi irritazioni alla pelle. Il lattice bianco contenuto nelle foglie del fico e delle euforbie può provocare delle piccole ustioni, ma è meglio evitare anche di lavorare nell'orto senza usare i guanti da giardiniere; bisogna stare attenti inoltre a non sfregarsi gli occhi e la bocca dopo aver maneggiato le piante, e lavarsi bene le mani. Il massimo della tossicità è rappresentata probabilmente dalla belladonna, che è chiamata così perché un tempo veniva usata come cosmetico per schiarire la pelle, avvelenando a lungo andare in modo mortale le donne che ne facevano uso.
"Ecco, l'ho sempre detto io che non mi va di mangiare le verdure!"- dirà adesso qualcuno. In realtà possiamo consumare tranquillamente quello che compriamo dal nostro ortolano, perché lì troviamo proprio quei vegetali innocui per gli esseri umani, scelti e selezionati da secoli di esperienza; anche se qualche sostanza tossica può essere rimasta in piccole dosi. Come pure conviene lavare bene le piante coltivate per liberarle da eventuali rimasugli dei trattamenti per difenderle dagli attacchi di insetti, funghi e malattie; i quali possono a loro volta produrre tossine, e proprio questo è uno dei motivi per cui si cerca di combatterli. Più prudenza va usata con le piante medicinali, che devono essere preparate con tutte le necessarie avvertenze e dosate nella giusta misura: non ci si improvvisa erboristi senza adeguati studi.
E se il guaio è già stato combinato, cioè se qualcuno ha ingerito una pianta tossica? In questo caso bisogna chiamare immediatamente un medico o un'ambulanza, e rivolgersi al centro antiveleni di un'ospedale conservando parti della pianta per consentirne l'identificazione e le cure opportune.